Tra arte e inclusione
Dal 16 al 24 novembre nella suggestiva cornice di Villa Burba a Rho si è svolta la mostra “Tracce“, una mostra personale con una quarantina di opere del pittore Francesco Zavatta. La mostra ha esplorato il tema del cielo attraverso tre filoni distintivi: stormi di uccelli, scie d’aereo e fili, temi che l’artista dipinge da qualche anno con tecniche a olio e miste su tela. Si tratta di elementi celesti che invitano ad alzare lo sguardo, sia come tracce naturali, gli stormi di uccelli, sia in quanto segni creati dall’uomo, come le scie d’aereo e i fili elettrici o del tram. Nei mesi precedenti, in accordo con l’artista, i ragazzi del CSE “Ludovico Necchi” con l’educatore e arteterapeuta Fabio Zagolin hanno organizzato quattro laboratori interattivi rivolti principalmente ai bambini e i ragazzi provenienti dalle scuole.
I partecipanti hanno potuto intessere fili di cotone colorato su telai, in un’attività che ha evocato i cavi elettrici dei tram e filobus, trasformando un semplice gesto manuale in un atto creativo, creare scie colorate con pennarelli e piccoli aerei in legno, utilizzando grandi fogli bianchi come sfondo per liberare la propria immaginazione, comporre e scomporre figure di uccelli futuristici, giocando con le mille tinte e combinazioni che richiamavano la molteplicità dei dipinti esposti, ascoltare e visionare il celebre brano “Le nuvole” di De André, rappresentato tramite il teatro Kamishibai con tavole appositamente realizzate. Una nota a parte la merita la danza realizzata dai ragazzi nel giorno dell’inaugurazione, simulando il volo in stormo degli uccelli.
“Un esperimento ben riuscito che conferma come l’arte sia un potente strumento di inclusione e dialogo tra persone. L’universalità del linguaggio della pittura ha fatto incontrare adulti, bambini, anziani, ragazzi, educatori, insegnanti e persone con disabilità. E’ la prima volta che una mostra d’arte in Burba viene vissuta come un’esperienza di inclusione così intensa: proprio come i fili intrecciati dai bambini nei telai del laboratorio, questa mostra ha permesso di creare legami, oltre ogni barriera. Un grande ringraziamento all’artista e a tutta la cooperativa”, ha commentato l’assessora alla Cultura Valentina Giro come riportato dal comunicato stampa sul sito del Comune di Rho.
Elisabetta Ferrato, coordinatrice del CSE Ludovico Necchi, ha dichiarato: “L’esperienza di questi giorni è stata straordinaria, un connubio ineguagliabile di valore artistico e umano. L’obiettivo di avvicinare l’arte ai più piccoli ha creato un ponte tra persone apparentemente distanti, dando vita a una sinergia unica. Un artista che riconosce una risorsa preziosa nelle persone con disabilità e negli educatori; educatori e ospiti disabili che si trasformano in maestri eccezionali, informali ed efficaci; e bambini che, con gusto e gratitudine, si lasciano affascinare e catturare e massimizzano la loro capacità di attenzione collaborando con entusiasmo, liberi da quelle sovrastrutture che spesso ostacolano lo stupore davanti alla realtà. I volti degli ospiti di Cura e Riabilitazione sono raggianti, esprimendo con entusiasmo la consapevolezza di partecipare a qualcosa di eccezionale”.
La mostra, realizzata in collaborazione con il Comune di Rho, ha accolto oltre 700 visitatori, tra cui quasi 400 bambini dai 2 ai 10 anni, trasformando l’esperienza espositiva in un momento di inclusione e dialogo intergenerazionale.
Invitiamo tutti a seguire le prossime iniziative di Francesco Zavatta e a sorprendersi su come l’arte possa essere uno strumento per la costruzione del proprio io.
